Odontoiatria pediatrica: da cenerentola a fulcro dell’odontoiatria italiana

di Patrizia Biancucci (managementodontoiatrico.it)

Gianmaria Fabrizio Ferrazzano

Fino a qualche anno fa, quando si chiamava ancora Pedodonzia, era la cura del dente da latte. Oggi l’Odontoiatria Pediatrica sembra essersi affrancata da un ruolo a dir poco minimale. L’odontoiatria infantile, meglio definita “Odontoiatria Pediatrica”, sta all’odontoiatria come la pediatria sta alla medicina ed è la disciplina che si occupa delle problematiche del bambino a 360 gradi, con il compito aggiuntivo di educarli alla salute orale. Purtroppo in passato questa branca dell’odontoiatria è stata trascurata nel nostro Paese, considerata secondaria, forse perché meno remunerativa.

 

L’Odontoiatria Pediatrica è cresciuta tantissimo negli ultimi vent’anni e, sebbene siano ancora pochi gli odontoiatri che si dedicano a questa specifica branca, attualmente sembra attrarre nuovi interessi. Infatti, se un tempo era il dentista generico a occuparsi dei bambini, negli anni le cose sono fortunatamente cambiate: oggi chi tratta il bambino è un professionista formato sotto il profilo delle competenze ma anche dal punto di vista dell’approccio psicologico.

Gianmaria Fabrizio Ferrazzano, past president SIOI e attuale presidente nazionale della Accademia Italiana di Odontoiatria Pediatrica, laurea in Odontoiatria, Cattedra Unesco in Health Education and Sustainable Development presso l’Università Federico II di Napoli, ha focalizzato la clinica, la docenza e la ricerca proprio sull’Odontoiatria infantile a partire dagli anni 2000, fino a diventare uno dei massimi esperti in Italia di questa disciplina. Con lui andiamo a conoscere lo stato dell’arte di una branca che, fino a poco tempo fa, era la “cenerentola” dell’odontoiatria.

Prof. Ferrazzano, come possiamo definire l’Odontoiatria Pediatrica?

L’Odontoiatria Pediatrica è la disciplina che si interessa di prevenzione, diagnosi e terapia delle patologie del cavo orale nei soggetti in età evolutiva, quindi in un arco temporale che va da 0 a 18 anni. Siamo anche abituati a chiamarla Pedodonzia, ma forse la definizione più giusta nel futuro sarà Clinica pedodontica. Con tale accezione si comprende bene come l’Odontoiatria pediatrica compendi in sé tutte le branche dell’Odontoiatria, ma interamente dedicate al piccolo e giovane paziente. In tale ottica, l’Odontoiatra Pediatrico è un professionista che ha condotto un lungo percorso formativo, con una visione ben diversa da come eravamo abituati anche solo 10-15 anni fa in Italia. Non è un caso che il legislatore circa 5 anni fa abbia sentito la necessità di istituire la scuola di Specializzazione in Odontoiatria Pediatrica, consentendo così anche all’Italia di allinearsi agli altri Paesi.

In Italia è la SIOI ad occuparsi di sviluppo e ricerca i ambito di odontoiatria infantile. Giusto?

Sì, giustissimo. La SIOI, (Società Italiana Odontoiatria Infantile) è l’unica Società Scientifica del settore operante in Italia. È una realtà molto prestigiosa, con oltre 65 anni di storia alle spalle, e dunque la più antica del mondo nel settore odontoiatrico. La SIOI è accreditata presso il Ministero della Salute, opera sul territorio nazionale in maniera capillare attraverso le sue Sezioni regionali ed ha forti sinergie con l’EAPD (European Academy of Paediatric Dentistry) e con l’IAPD (International Association of Paediatric Dentistry), i due organismi internazionali, rispettivamente europeo e mondiale. Inoltre, la SIOI detiene l’intera proprietà dell’European Journal of Paediatric Dentistry, che da anni si colloca tra le prime riviste scientifiche nel mondo.

Finalmente e dopo anni passati a considerare la Pedodonzia la cenerentola nel settore odontoiatrico, siamo arrivati ad avere diverse scuole di Specializzazione in Odontoiatria Pediatrica. Cosa ne pensa?

Beh, un traguardo davvero importante. Innanzitutto, e finalmente, consente di avere un percorso che consentirà, a chi lo intraprende, di accrescere notevolmente le proprie conoscenze nella disciplina, e ciò a tutto vantaggio dei nostri piccoli pazienti. L’altro effetto l’avremo sul territorio, perché, come è già accaduto negli scorsi decenni per l’Ortodonzia, l’istituzione della specializzazione cambierà la percezione stessa dell’Odontoiatria Pediatrica nella popolazione: presto i caregiver, quando si tratterà di affidare un bambino alle cure di un Odontoiatra, cercheranno e vorranno avere un Odontoiatra Pediatrico. Avverrà un cambiamento di paradigma che trasformerà l’Odontoiatria italiana nel breve tempo, ponendo la Pedodonzia al centro dell’intero ‘mondo’ odontoiatrico. Le Scuole di specializzazione italiane hanno anche la possibilità di accreditarsi a livello europeo tramite l’EAPD, il cui Education Committee, di cui mi onoro di far parte, dopo una fase di severa istruttoria, può rilasciare il riconoscimento europeo che attesta il livello di formazione su standard internazionali definiti e comuni. Un grande salto di qualità per i nostri Atenei!

Considerando il panorama internazionale come si collocano la SIOI e l’Odontoiatria pediatrica italiana?

 Lo standard qualitativo dell’offerta pedodontica italiana, sia assistenziale che scientifica, si è elevato notevolmente negli ultimi decenni, colmando il gap che ci separava dai maggiori Paesi occidentali. Tutto ciò è saltato agli occhi degli osservatori internazionali e credo che la più concreta dimostrazione sia rappresentata dal XXI Congresso Nazionale SIOI svoltosi a fine 2021. Per la prima volta l’Italia ha organizzato un Congresso di valenza mondiale, in partnership con l’IAPD e l’EAPD e con oltre 20 Società scientifiche italiane. È stato un vero successo internazionale. Oltre 80, tra Relatori e Moderatori, da ogni angolo del pianeta, hanno offerto una panoramica esaustiva e di altissima qualità sullo stato dell’arte della disciplina. Oltre 1.600 partecipanti, odontoiatri, igienisti e pediatri hanno decretato un successo planetario che colloca di diritto l’Odontoiatria Pediatrica italiana ai vertici mondiali.

Prof. Ferrazzano, quale futuro prevede per questa disciplina?

Il futuro è davvero roseo e ormai la rivoluzione culturale è iniziata. Sono certo che entro i prossimi 10 anni l’Odontoiatria italiana non sarà più come la conosciamo, e la differenza sarà rappresentata proprio dall’Odontoiatria Pediatrica. Si affermerà una visione totalmente preventiva, in cui impareremo sempre più a prenderci cura del piccolo paziente sin dalla tenera età, a eseguire tutte le manovre preventive e terapeutiche, a fidelizzarlo e a consegnarlo SANO all’età adulta. Sarà un vero cambiamento culturale, che deve portare ad investire risorse sui nostri bambini e riuscire a sensibilizzare operatori e decisori politici. Tutto ciò è già successo decenni fa in molti Paesi occidentali avanzati e adesso tocca a noi. Per questo mi sento di dire ai giovani, studenti e colleghi, di dedicarsi e di innamorarsi dell’Odontoiatria Pediatrica, in primis perché è bellissima, e poi perché rappresenta il futuro, che va intercettato e non subìto facendosi superare dagli eventi con atteggiamenti attendisti.

 Quali sono gli attuali trend dell’Odontoiatria Pediatrica?

Beh, ve ne sono molti. Innanzitutto assisteremo sicuramente ad un forte incremento delle attività di prevenzione della carie che, ancora oggi in tutto il mondo, è la patologia cronica a maggiore impatto sociale nell’età evolutiva. Si stanno facendo strada metodiche preventive sempre più mirate ed individuali, basate sulla valutazione periodica del rischio, con drastica riduzione dell’assunzione degli zuccheri e sviluppo di molecole naturali bioattive anticarie. Non dimentichiamo inoltre che i massicci fenomeni migratori che caratterizzano i paesi occidentali porteranno, inevitabilmente, ad un incremento della patologia che va contrastato con strategie innovative e di tutto ciò dovranno farsi carico i Paesi ospitanti. In tale ottica sarà necessario insistere molto sulla prima visita odontoiatrica precoce che va effettuata non oltre i 18-24 mesi di vita e, ancor meglio prima! Sicuramente si parlerà con maggiore interesse di Ortodonzia pediatrica, ovvero di una visione meno attendista e più precoce, perché molte problematiche possono e devono essere intercettate in fase iniziale, così che la soluzione sarà molto più semplice. Un altro aspetto che dobbiamo assolutamente sviluppare maggiormente è l’Odontoiatria degli ‘special needs children’, ovvero dei bambini che, in genere per gravi disabilità e/o patologie sistemiche, non possono garantirci la loro collaborazione durante le cure. In questi casi, è necessario ricorrere a tecniche sedative, lievi o profonde; un aspetto questo da sviluppare moltissimo in Italia, perché la domanda è di gran lunga superiore all’offerta, sia nel pubblico che nel privato. Insomma, ci sarà davvero tanto da fare, e i giovani colleghi devono trovarsi in pole position.

Prof. Ferrazzano, finita la sua presidenza SIOI, a cosa pensa di dedicarsi nel prossimo futuro?

In questi giorni è terminato il mio mandato biennale come Presidente della SIOI. È stata un’esperienza molto impegnativa, ma fortemente esaltante e gratificante. Lascio una Società rafforzata nei numeri e nella presenza sul territorio, eppure, malgrado le difficoltà determinate dalla Pandemia Covid-19, sono davvero soddisfatto. Mi dedicherò subito all’Accademia Italiana di Odontoiatria Pediatrica, di cui sono stato eletto Presidente Nazionale: un gioiello nato da poco come ‘braccio d’elite’ della SIOI e nel cui ambito siamo pronti a realizzare molti progetti che meglio si adattano alla sua natura specifica. Saranno delle vere e proprie novità per l’Italia e per l’Europa, alcune delle quali porranno il nostro Paese subito al vertice della Comunità pedodontica internazionale ma…proprio per questo, preferisco non scoprire ancora le carte. Continuerò comunque le mie attività di docenza universitaria e di ricerca scientifica presso varie università italiane ed estere e, in particolare, quella di Responsabile dell’Odontoiatria Pediatrica presso la Cattedra Unesco in Medicina dell’Università Federico II di Napoli, a cui tengo particolarmente. Quando tre anni fa le Nazioni unite conferirono tale Cattedra, unica in Europa, in ‘Health Education and Sustainable Development’, fui profondamente onorato di essere scelto per tale incarico e davvero contento che l’ONU riconoscesse l’importanza e la responsabilità della salute orale per il benessere globale dei bambini e quindi della società a livello mondiale. Siamo gli unici al mondo, in ambito ONU, ad interessarci allo sviluppo scientifico, didattico ed assistenziale dell’Odontoiatria Pediatrica: un onore che cerchiamo di assolvere con il massimo impegno. Vi è poi un ambito a cui ho dedicato molte energie nell’ultimo decennio, ovvero la Medicina Solidale, che consiste nel riuscire a garantire cure mediche di qualità e totalmente gratuite, a persone che vivono in condizioni di disagio economico e sociale. Siamo riusciti a realizzare molti progetti in Italia, grazie ai quali decine di migliaia di persone, tra cui tantissimi bambini, hanno avuto assistenza medica di qualità, anche odontoiatrica, gratuitamente. Ora è il tempo di estendere tale modello solidale anche a Paesi del terzo e quarto mondo. Per me questo è un imperativo morale.

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